social

l'isola di arran odv

italian harm reduction network

contatti

indirizzo

d074ec313f77124ed69038389286a4b85b981206

facebook
instagram
youtube

📍Torino

☎️ 3493678930 

📫 isoladiarran.info@gmail.com


 

la carta di intenti

Carta di intenti della ELIDE Rete delle Città Italiane per l’Innovazione delle politiche sulle Droghe

Premessa:
Le nostre città sono da tempo la scena di cambiamenti rapidi e epocali intervenuti nei modelli e negli stili di consumo delle droghe, legali e illegali, tra la popolazione. Da una parte si sono moltiplicate le sostanze psicoattive usate secondo diversi modelli di consumo tra diverse aree di cittadini socialmente integrati e nella popolazione giovanile; dall’altra, si è complicata la realtà, e i rischi connessi, delle persone socialmente emarginate che consumano droghe, la cui condizione è segnata dai processi di impoverimento che investono le nostre città.

Di fronte a questi cambiamenti la doppia lettura del consumo di droghe, fino ad oggi prevalente, in termini di devianza e patologia si è rivelata del tutto inadeguata sia per la lettura che per la gestione politica e sociale del fenomeno. Agli occhi degli amministratori locali si presenta, di contro, come un fenomeno sociale diffuso, complesso e radicato nella vita sociale, segnato da rappresentazioni sociali e culturali dense di stigmi e pregiudizi. È questa complessità che le amministrazioni municipali e metropolitane si trovano a gestire, e che le porta a modificare il senso e la direzione delle politiche locali, superando ogni prospettiva “emergenziale”.

L’approccio centrato sulla sola risposta repressiva è in tutta evidenza risultato fallimentare, anche a livello locale. Spesso, inoltre, l’impatto della criminalizzazione ha generato nuovi problemi e segnato negativamente i contesti urbani, accentuato un clima di allarme, accresciuto lo stigma verso le persone che usano droghe, acuito i conflitti tra cittadini e generazioni, e reso più difficili i processi di mediazione sociale.

Una analisi razionale degli esiti delle politiche fin qui adottate rivela come i consumi di sostanze non possano essere eliminati dalle nostre città, ma debbano essere gestiti prevenendone l’impatto problematico, curandosi della qualità della vita di tutti i cittadini, valorizzando la prevenzione e la conoscenza dei rischi legati in particolare all’ uso problematico delle sostanze, fermo restando l’obiettivo centrale e strategico della promozione della salute e della convivenza sociale e la funzione importante dei canali di informazione utili a creare una forte consapevolezza verso modelli di comportamento responsabili.

Le città, che ogni giorno si trovano a governare queste complessità nel concreto delle relazioni sociali e della gestione dello spazio urbano, già dagli anni ’80 a livello europeo hanno espresso una seria critica all’illusione penale e hanno adottato modalità di governo sociale del fenomeno realistiche, pragmatiche e democratiche (Carte di Francoforte, 1990, di Praga, 2010 e di Varsavia, 2016) grazie alle politiche di Riduzione del danno e della mediazione sociale, con una “riforma dal basso” poi divenuta un “pilastro” delle politiche europee.

Per essere efficaci, le politiche municipali e metropolitane sui consumi di droghe devono adottare un approccio sociale, di salute pubblica, di mediazione tra i cittadini che usano e non usano sostanze psicoattive, all’insegna del rispetto dei diritti di tutti gli attori. Tale approccio propone un modello di “sicurezza” centrato su una logica di consapevolezza della complessità e regolazione sociale dei fenomeni. Le politiche di ordine pubblico si integrano e si armonizzano con questo approccio. 

Di fronte ai continui rimandi a livello nazionale, le città italiane sottolineano l’urgenza di una non più rinviabile riforma della legge in vigore dal 1990, nel segno della decriminalizzazione e delle alternative alla regolazione penale. Al contempo, sottolineano positivamente come le conclusioni cui sono giunti centinaia di esperti alla Conferenza nazionale sulle droghe e le dipendenze, tenutasi a Genova nel novembre 2021, e il Piano nazionale d’Azione sulle Dipendenze diano chiare indicazioni nella direzione citata: dalla revisione della legge penale verso un modello di regolazione sociale alla centralità della Riduzione del danno.

Le città intendono assumere un ruolo di maggiore responsabilità civile ed istituzionale nell’innovare le politiche sulle droghe attivando un processo di riorganizzazione su scala locale – in collaborazione e sinergia con gli attori istituzionali e sociali - delle azioni e dei servizi, con l’obiettivo prioritario di mettere in sicurezza i contesti nei quali si realizza il consumo di droghe, nel bilanciamento corretto per una serena convivenza sociale. In questa direzione, le città adottano la prospettiva trasversale di Riduzione del danno, vista sia come insieme di interventi e servizi (integrati a quelli della prevenzione, della cura e del reinserimento, riorientati oltre la sola logica repressiva e patologica), sia come approccio complessivo e trasversale.

 

Le Municipalità e le Città metropolitane che promuovono la Rete delle città italiane per una politica innovativa sulle droghe intendono: 
- Chiarire e accrescere il ruolo delle città e delle aree metropolitane nel governo del fenomeno, anche attraverso un migliore coordinamento con le ASL e con tutti gli attori istituzionali e sociali coinvolti, inclusi i consumatori stessi, per attuare strategie di intervento di sistema più adeguate alla pluralità di espressioni del fenomeno. Le città devono essere incluse come attori protagonisti anche nei processi di riforma, attuazione e valutazione delle politiche sulle droghe a livello nazionale e regionale.

- Dotarsi di sedi stabili di coordinamento, co-progettazione, consultazione a diversi livelli nelle fasi di monitoraggio, progettazione e valutazione delle politiche urbane includendo tutti gli attori, istituzionali e sociali, coinvolti e competenti, le reti che operano per politiche innovative sulle droghe e le persone che usano sostanze.

- Assumere un ruolo guida sulle innovazioni necessarie a mettere in sicurezza il contesto urbano sotto il profilo della salute, dell’inclusione e della mediazione sociale. In particolare, in sinergia con le ASL, garantire, valorizzare e potenziare l’apporto degli interventi di RdD nella loro duplice valenza di promozione e tutela della salute di chi usa e di mediazione sociale e tutela dei cittadini tutti. In questo ambito promuovere protocolli di sperimentazione e/o sviluppo di interventi già validati a livello europeo e internazionale. Le città richiedono la piena implementazione da parte delle Regioni dei LEA della RdD riconosciuti dal 2017 e l’emanazione di un Atto di indirizzo che ne specifichi tipologie e standard.

- Garantire nelle politiche municipali e metropolitane i diritti sociali e umani delle persone che usano droghe circa l’accesso al welfare locale, alle politiche attive del lavoro e abitative, includendole nel sistema dei servizi, in sintonia con i principi e gli standard previsti dalle Linee guida su diritti umani e politiche delle droghe dell’ONU. 

- Garantire convivenza sociale, accessibilità e vivibilità dello spazio urbano e i diritti di tutta la popolazione a una buona qualità della vita, soprattutto in riferimento alle attività sociali e ricreative notturne, promuovendo interventi mirati alla mediazione tra stili di vita e interessi diversi, con il coinvolgimento di tutti gli attori.

- Promuovere un costante coordinamento con le forze dell’ordine al fine di limitare strategie di intervento che abbiano un impatto negativo sulla salute, sull’accesso ai servizi, sulla discriminazione e esclusione, a favore di interventi di inclusione e mediazione sociale.

- Promuovere sperimentazioni con il coinvolgimento e il coordinamento dei diversi attori istituzionali delle municipalità, della Giustizia e sociali per realizzare e ampliare i circuiti di alternativa alla detenzione mirati alle persone che usano sostanze, con l’obiettivo di deviare l’esecuzione della pena dal carcere al sistema sociale e di prevenire le recidive, anche delineando l’istituzione di un’area penale esterna cittadina di inclusione sociale e lavorativa, utilizzando i budget di salute e l’Housing first.

- Promuovere sul territorio la prevenzione e la limitazione dei rischi correlati al consumo di droghe, e una educazione al consumo sicuro, mirando interventi informativi, educativi, formativi a diversi gruppi di popolazione, e per il superamento di pregiudizi, stigmatizzazione e discriminazione delle persone che usano droghe.Su queste premesse si istituisce la Rete delle Città Italiane per l’Innovazione delle politiche sulle Droghe (Elide), che include Comuni e Città metropolitane, in continuo confronto con le realtà della società civile e professionali, con l’obiettivo di avviare una stagione di profonda riforma nelle politiche pubbliche e di sperimentazioni innovative in tema di droghe.

advocacy

Operatori Pari

 

Tavolo cittadino rete ELIDE

 

LEA/Tavolo regionale RDD 

 

Controconferenza sulle droghe

LOTTIAMO CONTRO LE POLITICHE PUNITIVE SULLE DROGHE, PROMUOVENDO LA RIDUZIONE DEL DANNO E LA DIFESA DEI DIRITTI UMANI.

DIFENDIAMO I DIRITTI DEI CONSUMATORI E CI OPPONIAMO ALLA CRIMINALIZZAZIONE, SOSTENENDO IL RUOLO CENTRALE DEGLI OPERATORI PARI.