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RDD IN CARCERE

INTERSEZIONI

La nostra azione nel Progetto Intersezioni è volta alla diffusione di informazioni di riduzione del danno per le persone detenute presso il carcere Lorusso e Cutugno, con un focus particolare sulle sezioni dedicate alle personi dipendenti da uso di sostanze e in terapia al SerDAP (sezione A5) e sul reparto femminile, anche qui con le detenute in terapia al SerdAP. L'obiettivo del progetto è fornire supporto attraverso incontri di gruppo e la consegna di kit di riduzione del danno per le persone in uscita dal carcere, migliorando così le condizioni di vita e la salute dei detenuti e detenute e limitando possibili overdose essendo l’uscita dal carcere un momento ad alto rischio per le persone che usano droghe. Questo rischio è legato a vari fattori, tra cui la possibilità di ricaduta nell'uso di sostanze con una tolleranza differente rispetto il momento precedente alla detenzione. All’interno del kit infatti viene proposto tra il vario materiale anche il farmaco Naloxone, farmaco salvavita contro le overdosi da oppiacei e oppioidi.

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gruppi di riduzione del danno e limitazione del rischio

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I gruppi di riduzione del danno e limitazione del rischio rappresentano un intervento cruciale nelle carceri italiane e in Europa, dove l'uso di sostanze è un problema diffuso. Secondo l'ultimo Rapporto Antigone 2023, il 32,5% delle persone detenute in Italia è in carcere per reati droga correlati. Inoltre, il rapporto sottolinea come circa il 20% della popolazione carceraria presenti problemi di dipendenza, evidenziando la necessità di interventi specifici per gestire queste problematiche in un ambiente dove l’accesso a cure sanitarie adeguate è spesso limitato.
 
I gruppi di riduzione del danno svolgono un ruolo fondamentale nell'educazione dei detenuti riguardo ai rischi correlati all'uso di sostanze. In un contesto in cui il 75% delle persone detenute nelle carceri europee ha fatto uso di droghe illegali almeno una volta nella vita, secondo l'Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (EMCDDA), diventa essenziale fornire informazioni sui metodi sicuri di assunzione. Questi programmi informano i detenuti su come evitare le overdose, riconoscere i segnali di pericolo e usare correttamente il naloxone, farmaco salvavita in caso di overdose da oppiacei. In questo modo, si riduce il rischio di morti evitabili e di complicazioni sanitarie.
 
Secondo i dati del Rapporto Antigone, il 30% dei detenuti è affetto da malattie infettive come HIV, epatite C o B, spesso causate dalla condivisione di strumenti per l’assunzione di droghe. I programmi di riduzione del danno promuovono l’adozione di pratiche sicure, come l’uso di aghi sterili, limitando così la trasmissione di malattie. In Spagna, per esempio, l'introduzione di programmi di scambio di siringhe in alcune carceri ha contribuito a ridurre il tasso di infezioni, evidenziando il valore della riduzione del danno e limitazione del rischio.
 
In un ambiente caratterizzato da stress e isolamento, come quello carcerario, i gruppi di riduzione del danno offrono anche supporto psicologico, creando spazi sicuri per condividere esperienze e affrontare le difficoltà. Il Rapporto Antigone 2023 segnala che circa il 40% delle persone detenute presenta problematiche psichiatriche, spesso aggravate dall’uso di sostanze. Attraverso questi gruppi, le persone possono ricevere il supporto necessario per ridurre i comportamenti autolesionistici o violenti, migliorando così il clima generale della comunità carceraria.
 
La riduzione del danno contribuisce inoltre a migliorare il benessere generale della popolazione detenuta, offrendo strumenti pratici per affrontare le sfide quotidiane legate all’uso di sostanze. Secondo il Rapporto EMCDDA 2023, programmi simili implementati nelle carceri di diversi paesi europei hanno mostrato una riduzione significativa delle morti per overdose post-rilascio, sottolineando l'importanza di mantenere continuità di cura e supporto anche dopo la detenzione.
 
In sintesi, i gruppi di riduzione del danno all'interno delle carceri non solo migliorano la qualità della vita delle persone detenute, ma rappresentano anche uno strumento efficace per affrontare le disuguaglianze sanitarie e ridurre i rischi legati all'uso di sostanze. Contribuiscono a creare un ambiente più sano e sicuro, favorendo il recupero e la reintegrazione delle persone detenute nella società.

quanto valgono i diritti umani in carcere?

intersezioni

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kit salva vita fornito all'uscita

La consegna del kit di riduzione del danno con NALOXONE all'uscita dal carcere è essenziale per prevenire overdose e sostenere il reinserimento sociale. Dopo un periodo di detenzione, la tolleranza agli oppiacei può diminuire, aumentando il rischio di overdose se la persona consuma la stessa quantità di droga usata prima dell'incarcerazione. NALOXONE, un antidoto che può bloccare gli effetti degli oppiacei e ripristinare la respirazione, diventa quindi cruciale in caso di emergenza. Inoltre, fornire un kit di riduzione del danno dimostra attenzione per la salute e il benessere delle persone, riducendo il rischio di incidenti fatali e offrendo un'opportunità per educare sull'uso corretto del farmaco e il riconoscimento dei segni di overdose. Questo intervento non solo supporta la sicurezza individuale, ma contribuisce anche al benessere delle comunità circostanti, migliorando la gestione complessiva delle emergenze legate all'uso di oppiacei.
 

 

Contenuto del Kit: Naloxone (Narcan), Siringhe sterili, PAD disinfettanti, Stagnola BIO senza fumi tossici dell’alluminio, Pipa, Accendino, Strumenti puliti per sniffare le sostanze, Flyer informativi di riduzione del danno su varie sostanze, Condoms maschili, Condoms femminili, Assorbenti, Buoni doccia, Kit igiene dentale, Lamette da barba, Fazzoletti, Biglietto del pullman, Mappatura del territorio di Torino con servizi specifici per le persone che usano droghe.

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